Il non profit in Italia è una galassia di organizzazioni diverse che operano per il bene comune, un mondo in trasformazione che agisce per rispondere ai bisogni delle comunità e che cambia insieme alla società. Ma qual è il suo volto?
Secondo l’ultimo aggiornamento del Censimento permanente delle istituzioni non profit dell’Istat, al 31 dicembre del 2020 in Italia le organizzazioni erano oltre 360mila, nello specifico 363.499, con un incremento che si attesta intorno allo 0,2% (nel 2019 l’aumento è stato dello 0,9%).
I numeri raccontano di un settore che sta crescendo molto negli ultimi anni: nel 2011 gli enti erano poco più di 301mila e nel 2001 circa 235mila, con una crescita del 52,8%. I dati si riferiscono a un ampio spettro di realtà, dalle organizzazioni di volontariato ai sindacati, dalle imprese sociali ai partiti politici.
Alla luce dei risultati della rilevazione campionaria il 72,1% delle Istituzioni non profit attive nel 2021 si avvale dell’attività gratuita di 4,661 milioni di volontari. Anche se in calo rispetto agli ultimi dati disponibili riferiti al 2015 (-15,7%), i volontari italiani rappresentano uno dei pilastri portanti del settore, svolgendo attività che incidono fortemente sullo sviluppo economico e sociale del paese, sulla qualità della vita, sulle relazioni sociali e il benessere dei cittadini.
Crescono i dipendenti, che sono oltre 870mila, 870.183 disegnando un nuovo scenario possibile che si ramifica in forme vecchie e nuove di impegno civico e in iniziative di economia responsabile.
SETTORE NON PROFIT | 2011 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 |
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Istituzioni non profit (INP) | 301.191 | 336.275 | 343.432 | 350.492 | 359.574 | 362.634 | 363.499 |
Dipendenti | 680.811 | 788.126 | 812.706 | 844.775 | 853.476 | 861.919 | 870.183 |
Gli enti non profit in Italia sono perlopiù associazioni: se ne contano oltre 309mila e rappresentano l’85,2% del totale ma che da un punto di vista occupazionale coprono solo il 19,6% dei lavoratori complessivi, con 170mila persone.
Da questo punto di vista, il vero motore sono le cooperative sociali, che pur rappresentando solo il 4,1% del numero di enti complessivo, offrono lavoro a oltre 461mila persone, il 52,9% del totale.
Si contano poi oltre 8.200 fondazioni con oltre 105mila addetti retribuiti e rimangono oltre 30mila” altre forme giuridiche” che danno lavoro a oltre 132mila persone.
Le istituzioni non profit sono un fenomeno diffuso capillarmente in tutto il Paese ma a farla da padrone è il Nord Italia con oltre 182mila enti, e dove si concentra anche la maggior parte dei lavoratori, quasi 500mila persone.
Segue il Centro con oltre 80mila enti e 198mila addetti retribuiti, il Sud con oltre 66mila organizzazioni e 107mila lavoratori e le isole con 34mila unità e quasi 66mila persone impiegate.
La diffusione è comunque in aumento nel Mezzogiorno. Nel 2020, analogamente all’anno precedente, le istituzioni crescono di più al Sud (1,7%), nelle Isole (+0,6%), sono stabili al Centro e nel Nord-ovest.
Il non profit in Italia interviene soprattutto in ambito sportivo con 119.476 enti. Una fetta imponente che dà lavoro a 20.038 persone.
Seguono poi le istituzioni non profit che si occupano di attività culturali e artistiche (15,9%), delle attività ricreative e di socializzazione (14,3%), dell’assistenza sociale e protezione civile (9,9%).
Il settore con maggiore capacità di creare posti di lavoro è l’assistenza sociale e la protezione civile, una rete che conta oltre 35mila enti e oltre 421mila persone retribuite.
Rispetto al 2019, le istituzioni non profit attive aumentano negli altri settori (+5,3%), nelle relazioni sindacali e rappresentanza interessi (+2,7%), nella sanità, assistenza sociale e protezione civile (+1,6%) e nella religione (+1,0%) mentre diminuiscono nei settori dello sviluppo economico e coesione sociale (-4,9%), dell’istruzione e ricerca (-1,6%) e della cultura, sport e ricreazione (-0,6%).
I dipendenti crescono nei settori delle relazioni sindacali e rappresentanza interessi (+4,2%), della sanità, assistenza sociale e protezione civile (+2,3%), mentre diminuiscono negli altri settori, in particolare in quelli della religione (-5,8%), della cultura, sport e ricreazione (-5,6%) e dello sviluppo economico e coesione sociale (-3,7%).
Qui il focus realizzato dall’Istat.
A questo link la sintesi dell’indagine.
Qui i dati relativi all’indagine svolta nel 2015.
Qui i dati relativi all’indagine svolta nel 2016.
Qui i dati relativi all’indagine svolta nel 2017.
Qui i dati relativi all’indagine svolta nel 2018.
Qui i dati relativi all’indagine svolta nel 2019.