Scade il 15 settembre la prossima finestra per l'accesso al credito d’imposta previsto dalla riforma, un’opportunità di partenariato tra pubblica amministrazione, enti del Terzo settore e privati finanziatori. Ecco come fare
Arrivano le indicazioni sui rapporti tra i due elenchi. Individuate anche le tipologie di enti di volontariato interessate e le modalità di iscrizione. Un'analisi dell'ultima nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
Realizzato nell’ambito di “Co-Progetta – Un’amministrazione condivisa” realizzato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e Anci, avvalendosi della collaborazione delle sue Fondazioni Cittalia e Ifel, mette a sistema il codice dei contratti e quello del Terzo settore
Pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto sul credito di imposta previsto dalla riforma del Terzo settore. Possono accedere persone fisiche, enti o società che effettuano erogazioni liberali in denaro ad enti del Terzo settore che hanno presentato un progetto per il recupero di immobili pubblici inutilizzati o beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata
Destinati agli enti non commerciali, gli enti religiosi civilmente riconosciuti, le Onlus con partita Iva che svolgono attività di prestazione di servizi sociosanitari e assistenziali, in regime diurno, semi-residenziale e residenziale, in favore di anziani non autosufficienti o disabili. Domande entro il 24 agosto
L’invito alla Commissione è di monitorare il suo sviluppo nei Paesi membri dell’Ue, riconoscendo un ruolo fondamentale a diversi tipi di soggetti privati tra cui cooperative, mutue, associazioni, fondazioni, imprese sociali soprattutto nella gestione della crisi dovuta alla pandemia
Su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando, è passata in Consiglio dei Ministri la bozza che contiene misure di semplificazione e di contenimento degli oneri (contributivi e fiscali), per le prestazioni professionali
Gli apparecchi da gioco senza vincite in denaro, dal ping pong alle freccette, sono stati inseriti nell’elenco Amee per i quali non è necessaria nessuna autorizzazione. Rimane da pagare l’imposta sugli intrattenimenti