Le questioni aperte

Il coordinamento con la Riforma dello sport

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La riforma dell’ordinamento sportivo è approdata in Gazzetta Ufficiale ma con la legge 21 maggio 2021, n. 69 di conversione del dl 41/2021 ne è stata differita l’entrata in vigore e successivamente, con l’approvazione della legge di conversione del cosiddetto decreto Sostegni bis, i termini sono stati ulteriormente ridefiniti.

Per quanto concerne la parte statutaria ed i rapporti di collaborazione con le associazioni, sui quali si apre un tema di mancato coordinamento con il codice del Terzo settore, il decreto attuativo della riforma di immediato interesse è il decreto legislativo 36/2021 recante “riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo” le cui disposizioni si applicano:

  1. a decorrere dal 1° gennaio 2022 relativamente agli articoli 10 (riconoscimento ai fini sportivi), 39 (Fondo per passaggio al professionismo e l'estensione delle tutele sul lavoro negli sport femminili) e 40 (Promozione della parità di genere) e del titolo VI (disposizioni in materia di pari opportunità per le persone);
  2. a decorrere dal 1° gennaio 2023 per le restanti disposizioni, incluse le novità sul lavoro in ambito sportivo, le forme giuridiche che possono essere assunte dalle organizzazioni sportive, tra cui viene omessa la forma cooperativa, ma anche l’abrogazione di norme contemplata dall’articolo 52 del decreto.

Il dlgs 36/2021 – al di là di affermare la compatibilità in merito all’assunzione della doppia qualifica – non brilla purtroppo per coordinamento con il codice del Terzo settore, limitandosi ad affermare che quanti assumono la doppia qualifica devono applicare il codice del Terzo settore in via prioritaria.

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