Raccolte fondi occasionali, alcune indicazioni per non sbagliare

In un approfondimento del CSV Lazio pubblicato su Reti solidali una serie di indicazioni per gli enti del Terzo settore impegnati in questo periodo in attività di fundrasing con i mercatini di Natale

Come ogni anno, il periodo pre-natalizio diventa per tanti enti del Terzo settore un’occasione per raccogliere fondi utili a sostenere le attività di interesse generale svolte durante l’anno. I cosiddetti “mercatini di Natale” sono infatti un modo per fare raccolta fondi, così come indicato nelle Linee guida adottate con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Si tratta di attività che si possono svolgere sia in eventi occasionali che in attività a carattere continuativo, anche se possono avere trattamenti fiscali differenti.

Per orientare meglio gli enti del Terzo settore impegnati in queste settimane nell’organizzazione di questo tipo di azioni di fundraising, CSV Lazio ha pubblicato nella rivista Reti Solidali un  approfondito articolo dedicato al tema dal titolo “Eventi di raccolta fondi, le indicazioni da seguire. Anche a Natale”.

Il focus si concentra in modo specifico sulle raccolte pubbliche occasionali di fondi, caratterizzate dall’essere eventi limitati nel tempo, relative a raccolte di modico valore – quindi beni di basso costo – e che abbiano come finalità un contributo liberale da parte dei “sovventori”. Rientrano in questo genere di iniziative, ad esempio, l’offerta di gadget o di fiori o della confezione di panettone in occasione di un evento che si esaurisce in una giornata o in pochi giorni. Si ricorda anche che per svolgere queste attività è importante verificare se sia necessario o meno svolgere eventuali adempimenti, come richieste di autorizzazione di spazi pubblici e comunicazioni alla SIAE (qualora si utilizzi musica protetta da copyright).

Nell’approfondimento a cura di Alessio Affanni, si specifica che tutti gli enti non lucrativi possono svolgere tali raccolte, ricordando che la normativa di riferimento cambierà a gennaio 2026. Questo significa che fino al 31 dicembre 2025, per gli enti non iscritti al Runts e per gli enti del Terzo settore non commerciali questo tipo di attività sarà non imponibile ai fini Ires e Iva (art. 143 Tuir e dlgs 460/97). Dal prossimo anno, invece, per chi rimane fuori dal registro unico nazionale le regole rimangono uguali, mentre per gli Ets si applicano le norme del codice del Terzo settore (articoli 79 e 89), con pari esenzione dall’Ires ed esclusione dall’Iva.

L’articolo approfondisce, inoltre, anche le modalità di rendicontazione e di pubblicazione nel registro unico nazionale del Terzo settore (Runts).

Puoi leggere l’approfondimento completo qui

Per saperne di più sulle tecniche di raccolta fondi, ecco il link alla campagna “Pillole di fundraising” pensata e realizzata da CSV Napoli in collaborazione con Cantiere terzo settore e promossa da CSVnet.

© Foto in copertina di Frano Galluzzi, progetto FIAF-CSVnet "Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano"

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