DOPO LA SENTENZA 131/2020: GLI ALTRI PROVVEDIMENTI CHE LEGITTIMANO L’AMMINISTRAZIONE CONDIVISA

Le legge regionale Toscana, la modifica del Codice dei contratti, le linee guida

Il terribile 2020, l’anno dei lutti e delle sofferenze per il Covid, è anche l’anno in cui vengono approvati alcuni provvedimenti di estremo interesse per chi si occupa di amministrazione condivisa, come già si è detto nel capitolo “La sentenza 131/2020 della Corte costituzionale". Ad essa sono seguiti almeno tre ulteriori provvedimenti di grande rilievo che saranno di seguito sinteticamente commentati.

Il primo è la legge della Regione Toscana 65/2020 “Norme di sostegno e promozione degli enti del Terzo settore toscano. Il motivo per cui tale norma è interessante (anche per i non toscani) è che si tratta della prima legge regionale organica sul Terzo settore concepita e approvata dopo il Codice del Terzo settore e che quindi ne recepisce le impostazioni fondamentali, comprese quelle relative all’amministrazione condivisa. Sebbene vada chiarito che l’assenza di una legge regionale non precluda in alcun modo la possibilità di utilizzare l’art. 55 (tanto è vero che vi sono centinaia di esperienza di applicazione in tutte le regioni), sicuramente la sua presenza costituisce un elemento di ulteriore incoraggiamento e favorisce lo sviluppo di iniziative di qualità (per un approfondimento si rimanda a questo articolo).

Il secondo provvedimento è la modifica al Codice dei contratti pubblici approvata in sede di conversione in legge del “Dl semplificazioni” (dl 76/2020). Le modifiche introdotte (per il cui approfondimento si rimanda a questo articolo) introducono in tre parti del testo delle formule quali “fermo restando quanto previsto dal titolo VII del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117” o simili che in sostanza rappresentano un riconoscimento (da parte dello stesso Codice degli appalti!) della pari dignità tra le relazioni instaurate a seguito di competizione e quelle che discendono dall’amministrazione condivisa.

Il terzo atto è rappresentato dalle “Linee guida sul rapporto tra pubbliche amministrazioni ed enti del terzo settore” approvate con dm 72 del 31 marzo 2021. Si tratta di un testo decisivo per diffondere le pratiche di amministrazione condivisa. Dopo una parte introduttiva in cui sono ripercorsi le basi giuridiche e culturali dell’amministrazione condivisa ed è offerto un inquadramento generale dei diversi istituti, le linee guida trattano in modo approfondito ciascuno di essi: la co-programmazione, la co-progettazione, l’accreditamento, le convenzioni con associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato e le convenzioni per il trasporto sanitario di emergenza e urgenza. La logica delle linee guida è quella di indicare i requisiti amministrativi minimi di ciascun procedimento, ferma restando la sua declinazione effettiva e operativa in capo all’autonomia di ogni singolo ente. In sostanza, grazie a questo documento, ogni amministratore pubblico, anche in contesti più piccoli e deboli, dispone di una guida certa per operare in sicurezza nell’ambito dell’amministrazione condivisa. Non deve infine sfuggire che il dm 72 del 31/3/2021, a firma del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali – quindi a livello statale – recepisce un accordo assunto in Conferenza unificata il 25 marzo 2021: questo a significare che le articolazioni territoriali della pubblica amministrazione sono state protagoniste della scrittura del documento, che rappresenta pertanto un punto di incontro virtuoso e già condiviso tra i diversi livelli di amministrazione.

Grazie alla sentenza 131 della Corte costituzionale e agli atti qui richiamati, possiamo oggi dire che non sussistano più dubbi circa la legittimità dell’amministrazione condivisa; questo non ci esime – anzi, ci impegna maggiormente – a dedicare pensiero ed energia al quando tale soluzione è coerente e vantaggiosa e al come metterla in pratica nel modo migliore.

In tale sforzo, che rappresenta l’agenda di lavoro dei prossimi anni, è preziosa, oltre alla competenza di chi studia e approfondisce questi temi, l’esperienza dei tanti soggetti pubblici e del Terzo settore che stanno in questi anni sperimentando in prima persona soluzioni di amministrazione condivisa, accumulando competenze che è prezioso condividere a vantaggio di tutti.

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